Hortobagy National Park

Sono tornato la scorsa settimana dal mio primo photo tour organizzato dal Maestro Giulio Ielardi. Lo scenario è quello delle vaste pianure di Hortobagy, in Ungheria, dove ogni Anno arrivano per svernare in tutta la loro maestosità le aquile di mare.

Grazie all’organizzazione perfetta, con sveglia alle cinque del mattino, si raggiungono i capanni quando ancora domina l’oscurità. Con l’alba che incombe le vedi arrivare, ti vengono incontro e sale forte l’emozione di avere di fronte uno dei più grandi dominatori dei cieli, con la loro incredibile apertura alare di quasi tre metri! Scatti, scatti e scatti, poi ti fermi quando i loro occhi sembrano scorgerti al di là del vetro e ti perdi in quello sguardo profondo ed intenso.

Le opportunità fotografiche si presentano ogni momento, da un’aquila ad un’altra, da un giovane ad un adulto, da un decollo ad un atterraggio, nella grande pianura davanti a noi sono loro che dettano legge.

Lo spettacolo più affascinante di questi maestosi rapaci, oltre all’imponente volo, è senza dubbio la lotta per la conquista del cibo. Tra i giovani regnava la curiosità ed il caos, ma quando arrivava un adulto i giochi erano finiti, dovevano farsi da parte e lasciare il campo libero al più “grosso" ed anziano.

Oltre alle aquile (l’attrazione principale), ci sono state altre specie di interesse fotografico, in particolare le poiane, uno dei miei falchi preferiti e che inseguo da tempo per avere uno scatto degno di nota… e finalmente!

I corvi, poi, sono una garanzia per una varietà di foto incredibili, per il loro cospicuo numero, l’elegante silhouette e i comportamenti frenetici e “simpatici". davanti a noi, oltre ai curiosi corvi, venivano a farci visita anche una coppia di taccole. Nella nebbia del primo giorno abbiamo assistito anche al passaggio ripetuto di una coppia di volpi, con il maschio che seguiva la femmina per il corteggiamento e i consueti litigi si manifestavano davanti a noi.

Oltre ai capanni per le aquile, c’era un capanno opportunamente posizionato in un bosco dal quale si cambiava completamente genere. Una grande speranza, poi concretizzata, era quella di vedere e fotografare lo sparviere, il cacciatore dei boschi. Dapprima si è posato a pochi metri da noi, poi lo abbiamo visto sfrecciare qualche ora dopo tra gli alberi ad una velocità tale da seguirlo a stento con lo sguardo.

Tra le varie specie riprese nel bosco, abbiamo osservato cinciallegra, cinciarella, cincia bigia, ciuffolotto, frosone, picchio muratore, picchio rosso maggiore e picchio rosso mezzano.

Inoltre, il paese che ci ha ospitato, Balmazújváros, presentava tra le vie delle villette un importante dormitorio di gufi comuni, abituati alla vita cittadina e per questo avvicinabili anche a pochi metri.